Perlampempen è una formula magica, un gioco di lettere dell’alfabeto, forse una ninna nanna cantata nei boschi…

Sono arrivati da Bergamo e da Villa Santina, da Treviso e da Rimini, da Como oppure dalla vicina Belluno le circa 200 le persone che hanno partecipato a Perlampempen, micro festival di montagna a Lauco, nelle borgate di Lauco, Vinaio e Val di Lauco grazie al progetto Terre d’incanti.

Sabato 11 e domenica 12 giugno 2022, dalle 9.30 è cominciata la prima formazione per insegnanti, aprendo poi alle famiglie.

Le attività sono state realizzate presso la Biblioteca e la Casa del Popolo a Lauco, l’ex-rifugio in Val di Lauco e l’ex-latteria di Vinaio.

Gli atelier sono stati realizzati da operatrici del famoso metodo Bruno Munari, da architetti e da artisti. Hanno partecipato anche le Artenaute del Museo d’arte contemporanea di Rivoli, collaboratrici di Michelangelo Pistoletto.

La direzione artistica è stata a cura di Hervé Tullet e Alessandra Falconi, Centro Zaffiria.


Il programma completo delle attività

Sabato 11 giugno:

  • ore 9.30/10.30, Biblioteca/Museo di Lauco
    Giocare con Bruno Munari a cura di Roberta Isola
  • ore 11/12.30, Casa del Popolo, Lauco
    Naturalmente contemporanea con Elena Iodice/Solfanaria
  • ore 10.30/12.30 e dalle ore 15/16.30 presso La Casa del Popolo, Lauco
    Sbilf o streghe? Creazione degli oggetti e maschere per una Parata per le vie di Lauco, con Artenaute, Castello di Rivoli
  • ore 15.30, presso la biblioteca 
  • Tubo del vento con Alessandra Serra per scoprire l’aria grazie alla costruzione di oggetti volanti con materiali da riciclo.
  • Ore 16:30
    Insieme -a ritmo di fisarmonica – sfileremo in una parata in maschera sotto la direzione artistica e l’opera meravigliosa delle Artenaute di Castello di Rivoli (Torino) e Hervé Tullet.
  • Ore 18:00
    Passeggiata fotografica con Massimiliano Tappari con partenza da Val di Lauco n. 0
  • Ore 19.30 – per chi rimane, cena al sacco in Val di Lauco
  • Ore 20.30 
    Racconti di un post-it e di una moka con Massimiliano Tappari, presso la Playroom di Val di Lauco

Domenica 12 giugno:

  •  ore 10/12, presso la Casa del Popolo di Lauco
    con Elena Iodice e Roberta Isola
  • ore 10/12 presso la biblioteca di Lauco
    Tubo del vento con Alessandra Serra per scoprire l’aria grazie alla costruzione di oggetti volanti con materiali da riciclo.
    Giocare e inventare per sentirsi contemporaneamente esploratori coraggiosi e scienziati che scoprono il flusso d’aria, la resistenza, la simmetria, la turbolenza, la resistenza dell’aria e la gravità.

Ore 12.30, visita alla mostra nella ex-Latteria di Vinaio e atelier conclusivo con Hervé Tullet.


Il racconto per immagini


Le esperienze dei partecipanti

In questi due giorni ho trovato persone con cui iniziare un dialogo e scambiare pensieri e opinioni affini. Il contesto è unico, essendo io un’amante della montagna che però risiede la maggior parte del tempo in una grande città, e ogni attimo che ho cerco di rifugiarmici, ho particolarmente apprezzato, e credo che per una zona come la Carnia questo tipo di iniziativa possa solo che portare nuove prospettive e nuove occasioni di dialogo e condivisione.
Essendo un artista tessile che si focalizza anche sul lavoro con i bambini, per me è stato particolarmente appagante sapere che ci sono persone che sarebbero interessate al mio lavoro e a collaborare con me, specialmente in un momento successivo alla pandemia che ha reso le collaborazione e l’interazione tra persone decisamente difficile. Sono stata ispirata dalle conversazioni che ho avuto con chi per mestiere si occupa di insegnare e accompagnare i bambini nella crescita creativa ed emotiva, e questo mi ha molto motivata per continuare nel futuro.
Spero che ci siano molte altre occasioni di incontro di questo tipo!

Ho scelto questa foto, scattata durante l’ultimo momento del festival in cui abbiamo lavorato tutti insieme, insegnanti, genitori e bambini apparentemente estranei, poichè rappresenta al meglio quello che per me è stato questo festival, che ha portato insieme allo stesso livello tutte queste “categorie”, che possono lavorare insieme ed imparare gli uni dagli altri creando una vera e propria comunità.

– Francesca

Un chiaro rimando di un bambino interessato, emozionato, che si vanta di aver conosciuto monsieur Tullet. Un bambino che alla fine del percorso era soddisfatto, un bambino che si è sentito parte di una comunità che FA, in modo collettivo, arte.
Perché il centro del progetto, della proposta, non deve essere il risultato ma l’atto creativo, l’avvicinamento all’arte, la collaborazione, il dialogo continuo.
E dietro al bambino c’è una mamma, che è anche un’insegnante della scuola dell’infanzia, che anche grazie a voi sta cercando di portare avanti, nel suo piccolo, quest’idea.

– Veronica

Un’esposizione errante. 

È stato un weekend del fare: dalla progettazione alla realizzazione di un’opera con l’uso di tutto il corpo. 

Poche volte ho visto bambini così concentrati, sereni e anche un po’ elettrizzati. 

– Jessica