Creare è un atto vitale ad ogni età. Farlo con la propria comunità diventa una sfida.

Ragazzi e ragazze di scuola media si sono cimentati nel racconto del proprio paesaggio montano con proiezioni e vecchie lavagne luminose.

Lavorando su grandi fogli di carta, con pennelli e una scelta cromatica ristretta, il passaggio dal descrittivo all’emotivo è quasi arrivato da solo.

Paesaggi di montagna percorsi insieme alla classe e alla famiglia, nelle diverse stagioni, sedimentano immagini e ricordi. La luce del rosa o del verde brillante permettono di raccontarli facendoli vedere, sentire, percepire.

Ma in montagna ci sono anche tante foglie: su queste hanno lavorato i bambini e le bambine delle scuole dell’infanzia di Sutrio e Treppo carnico. Ingrandite ad altezza di bambino, con il segno del pennarello siamo entrati nelle foglie, percorrendo nervature e contorni.

Rimanevano i prati da esplorare: fiori appena arrivati grazie alla primavera, posati sulla lavagna luminosa hanno ridimensionato le proporzioni tra natura e infanzia. In un gioco di ombre e proiezioni, più piccoli di un fiore, a Paluzza e Cercivento sono state dipinte splendide gigantografie.

Presso la Latteria a Vinaio di Lauco è stata poi allestita la mostra finale, intitolata Fatto da noi. Montagne nate nelle mani di bambini e bambine.

Realizzato insieme all’Istituto Comprensivo Linussio-Matiz, grazie al coordinamento di Cristina Testa.